Öschinensee
Torni a salire al cerchio di monti giganti superbi
Ritti intorno al lago che splende azzurro frai pini,
Con cascate mirabili lungo le rupi dai ghiacci:
Sovrumana visione di liquido cupo profondo
Dove a la candida pala s' ascende in un unico slancio
Duemila metri da l' acqua che liscia qui specchia le roccie
Fino a la neve che fende il cielo smagliante sereno:
Luogo eccelso, divino che quasi soverchia la mente,
Qual monumento alpino di forme titaniche terse,
Simultanea vertiginosa rivelazione,
Nella purezza visiva, di cime sovrane e di getti
D' acqua, di placide rive e intenso colore pacato,
Piatte pareti rosee, con delicato riflesso,
Bassi lidi di sassi e di piccoli giovani pini.
Mentre lo spirito cede sgomento a tali misure
D' indicibile fulgida luce e altezza presenti,
Qui la brava ragazza, fra i galli piumati, le oche,
Le galline che beccano pane in mezzo a le sedie,
Capre pelose e decise a chiedere sale o rapirlo,
Miti vitelli dagli occhi celati da ciglia sì bionde,
Vive la solita sua quotidiana trilingue fatica,
Reca bevande e meringhe a quei tavolini, tovaglie
Sempre agitate da vento negli orli che pendono: folla,
Prato, animali, maiali, noleggio di barche, le quali
Scherzano poi minuscole, a remi su l' area di lago,
Telescopio diretto a scorgere uomini lungi,
Tutto è giornaliero esistere, luogo qualunque:
Qui la ragazza animata saluta, ricorda le altre
Visite, franca e memore; umano ritrovo che è caro;
Fra il sublime stupendo e il pezzo di mondo più sciatto
Dà il sorriso d' umana creatura, la stretta di mano
Dell' amicizia. Guido Lodovico Luzzatto