Molare - Pizzo Molare - Carì | Escursionismo alpino

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Molare - Pizzo Molare - Carì

Molare - Pizzo Molare - Carì Pizzo Molare 2586 m

Difficoltà

T4
Salita

3:30 h, 1360 m
Discesa

2:45 h, 1230 m

Un dente di roccia sedimentaria in una mascella di cristallino

Mentre, tutt’attorno, predominano varie sfumature di grigio gneiss, in alto sul Pizzo Molare si scopre un tripudio di colori, fatto di ardesia rossa e marrone, calcare grigio chiaro e dolomia bianca, che ricorda la consistenza dello zucchero. Questa varietà di rocce è responsabile di tanti altri colori che si incontrano ai margini del sentiero, colori il cui ventaglio spazia da un elegante bianco a un blu genziana intensissimo, passando da un fiammeggiante arancione giglio.

Gli ultimi minuti prima della Sella Ör di Languosa (a destra i tralicci della corrente). In basso a sinistra il Rifugio Gana Rossa. © Remo Kundert

Davanti la via per il P. 2247, dietro il Pizzo Molare. © Remo Kundert

Il Pizzo Molare visto da sud. In primo piano Anzonico, dietro la doppia vetta della Cima di Camadra e del Piz Medel. © Marco Volken

Descrizione dell'itinerario

Molare - Bassa di Nara

Dalla fermata dell’AutoPostale a Molare (1 488 m), si entra in paese e si va alla chiesa, dove inizia il sentiero ben marcato verso la Bassa di Nara. Inizialmente larga, la traccia si stringe dopo aver superato il ruscello in corrispondenza di Fornace (1 565 m) e sale poi attraverso il bosco fino al bivio con la fontana di Chèrz. Qui si prosegue verso l’Alpe Nara, dove la traccia nel pascolo deve essere un po’ intuita. La salita finale sulla Bassa di Nara torna a essere chiara e facile da trovare.

Bassa di Nara - Pizzo Molare

Dalla Bassa di Nara (2 123 m) si procede per poco verso il Pizzo di Nara. Prima della vetta, se ne attraversa il versante occidentale. Sotto il crinale, passando tra massi e detriti, si arriva alla fessura P. 2247. Senza difficoltà, ma in parte senza tracce, si continua per la Bocchetta di Sasso Bianco (2 404 m), con le sue pronunciate formazioni rocciose bianche. Su un sentiero battuto, si oltrepassa la dorsale della cresta e si raggiunge la grande croce di vetta del Pizzo Molare (2 585 m).

Pizzo Molare - Rifugio Gana Rossa

Un sentiero davvero piacevole va dalla vetta del Pizzo Molare in direzione nord, supera la cresta e scende alla sella P. 2414, dove confluiscono diverse vie. Si prosegue più o meno senza tracce sul lato di Blenio, verso un ampio piano situato a ca. 2 530 m, a est della Punta di Stou. Qui, al margine nord-orientale, si individua un piccolo sentiero ben visibile. Appena possibile, si gira a sinistra, attraversando la piccola valle tra la Punta di Stou e Piancabella e salendo alla volta del P. 2469. Sulla cresta rocciosa o sul suo versante destro, sotto il Pizzo Bareta, si prosegue per il P. 2432, dove si incontrano nuovamente delle tracce. Queste vanno prima leggermente verso nord, poi a sud della cresta alla volta dell’ampia insellatura della Sella di Ör Languosa (2 359 m), con la sua linea ad alta tensione. In pochi minuti, senza tracce, si arriva al Rifugio Gana Rossa (2 270 m), incustodito, ma attrezzato con tutto ciò che serve.

Rifugio Gana Rossa - Carì

Dal rifugio, si scende dalla sua via d’accesso, ben segnalata, alla volta di Segna e dell’Alpe di Vignone, a 1 970 m. Ora si compie un ampio arco attraverso il bosco di Pesc Vert verso Carì di Dentro e la fermata dell’AutoPostale di Carì (1 622 m).

Informazioni complementari

Punto di partenza

Molare, Paese (1488 m)

Viaggio Google Maps

Molare, Paese

Punto d`arrivo

Carì, Condomini (1622 m)

Viaggio Google Maps

Carì, Condomini

Tempo: Molare – Bassa di Nara 2 ore

Bassa di Nara – Pizzo Molare 1 ora 30 min.

Pizzo Molare – Rifugio Gana Rossa 1 ora 30 min.

Rifugio Gana Rossa – Carì 1 ora 15 min.

Difficoltà / Materiale: Tra la Bassa di Nara e la Bocchetta di Sasso Bianco, il sentiero che si snoda lungo il ripido terreno è in parte franato e, di tanto in tanto, richiede l’uso delle mani. Tra la Punta di Stou e il Rifugio Gana Rossa, l’itinerario si snoda senza via attraverso terreni grossolani e a blocchi, richiedendo un certo intuito per la scelta della direzione giusta. In caso di scarsa visibilità, l’orientamento è davvero difficile, dato che non c’è alcun tipo di marcatura.

Punto di passaggio

Bassa di Nara (2122 m)

Passaggio piuttosto frequentato dalla Leventina alla Valle di Blenio.