Dal Passo dei Sassi si procede verso ovest sulla cresta prevalentemente erbosa. Un tratto roccioso in corrispondenza del P. 2635 viene aggirato dal ripido fianco meridionale, anch’esso erboso. Dopodiché, si torna repentinamente verso la cresta e la si percorre su facili rocce sino al Poncione di Vespero (2 718 m).

Dalla vetta si torna lungo la stessa via, un po’ oltre il P. 2635, attraversando una dorsale rocciosa e procedendo verso sud-ovest nella Val Marcia. (Più ripida, ma altrettanto fattibile, è la discesa diretta dalla sella tra il Vespero e il P. 2635.) Ai margini della Val Marcia, a circa 2 380 m, una rampa erbosa porta a destra, vale a dire verso sud-ovest partendo dalla conca. Sotto il P. 2476, si entra nella Löita dell’Inferno e si individua il piccolo sentiero che, leggermente in salita, attraversa ripide conche di erba e roccette. Dopo una terrazza di marmo grezzo, la ripida traversata continua, ora come Löita dei Camosci, con un sentiero difficile da identificare (a ca. 2 450 m). Non appena il terreno si fa più pianeggiante, si tiene la destra e si passa da una valletta che porta a una sella, dietro la quale si apre l’inaspettata conca ai piedi del Madone. Leggermente a ovest del laghetto, in corrispondenza del P. 2530, inizia il sentiero segnalato, che si segue solo fino a circa 2 460 m. Ora si continua a destra, verso la pronunciata bocchetta tra il P. 2562 e il P. 2547, dove si accede alla cresta, seguendola in direzione sud, sino a una cupola erbosa sopra il Passo del Narèt. La discesa al passo attraversa nuovamente un ripido pendio erboso.

Dal Passo del Narèt, un comodo sentiero di montagna contrassegnato da marcature bianche e rosse passa da un vecchio capanno militare e porta allo splendido fondovalle della Val Torta. A sinistra del torrente Ri di Cristallina, passando da un ripido gradino, si prosegue verso l’Alpe di Cristallina, dove il sentiero escursionistico incrocia alcune volte la strada, per poi allargarsi a sinistra, attraversare il bosco e scendere a Ossasco.