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Caldi tiri invernali in Grecia Arrampicate nel Peloponneso

Il paese degli dei è particolarmente propizio all’arrampicata durante la stagione fredda. La costa est del Peloponneso, nota per il suo clima invernale mite e secco, cela destinazioni insospettate. I nuovi siti di Leonidio e Zombolo offrono belle arrampicate di quinto e sesto grado.

Qualche anno fa, Aris Theodoropoulos, autore di numerose opere sull’arrampicata in Grecia, tra cui le guide di Kalymnos, mi aveva mostrato diverse fotografie. «Guarda: tutte queste pareti sono vergini o poco attrezzate», mi disse. Chino su una carta del paese indicava luoghi dai nomi misteriosi, che tuttavia mi suonavano bene: Zombolo, Kyparissi, Nedousa, Kalamata, Chatzouri, Nafplion, Sparta, Lagada. «Da solo, il sito di Leonidio offre chilometri di falesie e un potenziale maggiore dell’intera isola di Kalymnos. E laggiù, arrampichi al caldo tutto l’inverno», aggiungeva con gli occhi luccicanti.

 

Una falesia di 200 metri

Leonidio, inizio gennaio 2013. La neve imbianca i luoghi fin quasi al mare. Un fenomeno tanto raro quanto effimero. Eccezionalmente, berrette, guanti e giacche sono di rigore. Ma appena giunti al futuro settore «Hot Rock» il sole fa rapidamente dimenticare l’inverno. Mio fratello Yves ha già percorso la linea più evidente, uno splendido diedro di roccia rossa in 6b su 40 metri. Poco dopo, si avventura su un muro a fori e colonnine ricco di promesse. Con addosso solo i pantaloncini. In pieno inverno! La lunga falesia alta 200 metri si estende alla nostra destra. Sovrasta direttamente la cittadina di Leonidio e una pianura fertile. Due mondi affascinanti si affiancano: quello orizzontale del mare, vicinissimo, e dalla pianura coltivata, e quello verticale formato da lunghe e alte falesie che segnano il paesaggio con il loro calcare color ocra.

Iannis Metaxotos è un fine conoscitore dei luoghi. Appassionato speleologo – a Leonidio ha istituito un centro di addestramento a questa disciplina, una specie di palestra di arrampicata – ci fa scoprire altre pareti. Più modeste, certo, ma orientate in modo diverso sono talvolta nascoste nelle pieghe di un terreno che Iannis conosce a menadito. Attualmente, Leonidio offre 120 vie monotiro attrezzate e ripartite su dieci settori. Le difficoltà vanno da 5b a 8a. «Cave of Panagia» e «Mad Wall» ne sono i settori più abbordabili, con livelli compresi tra il quinto e il sesto grado. Il settore «Efka», nel fianco della collina del monastero di Elonis, aggrappato alla parete, farà la gioia degli amanti dei livelli più elevati. Il suo calcare perfetto è striato di colonnine interminabili e di monotiri a strapiombo che raggiungono i 60 metri di lunghezza.

 

Arrampicare in capo al mondo

Altro sito, altro ambiente, sulla punta sud-orientale del Peloponneso. A cinque ore si strada da Atene, Zombolo (Akra Maleas) è una specie di finis terræ. Un’escursione fino al capo lungo lo stretto sentiero a strapiombo sul mare permette di apprezzarne l’ampiezza. Lí, accanto alle vestigia di edifici che attraversano i secoli, non sorprendetevi di vedere in mezzo al mare delle cime innevate: è Creta.

È dopo aver superato Neapoli e l’ultimo villaggio di Aghios Nicolaos che si scopre il sito di Zombolo. Quando nessuno si aspettava più di trovare una simile parete in capo al mondo, si rimane sorpresi dall’apparizione improvvisa di questo massiccio composto di tre facce rocciose, che troneggia come una sentinella di fronte al mare. Tra i siti di arrampicata più recenti del paese, Zombolo è il meglio sviluppato e più coccolato. Gli abitanti di Aghios Nicolaos non sono estranei alla cosa: «L’intero villaggio si è impegnato a costruire la strada e i sentieri fino alle pareti, a fornire l’attrezzatura, ad assicurare la manutenzione», spiega Livanos Panagiotis, un ragazzo del villaggio all’origine del sito di arrampicata.

Oggi, Zombolo offre 150 monotiri di ogni livello, incentrati in particolare tra il 5a e il 6b, e alcune grandi vie da quattro o cinque tiri, il tutto su un calcare eccellente, molto abrasivo e molto strutturato. I diversi orientamenti sono utili per la scelta tra sole e ombra. Dimitris Titopoulos, detto Titos, è l’apritore che, a fianco di Dimitris Tsitsikas e George Koukis, ha attrezzato quasi interamente il sito. Titos ha dedicato a sua moglie la sua via più bella, Dimitra, un 6c da non mancare, ma è anche un artista arguto. È ad esempio l’autore dello squalo dipinto sulla parete est. Sotto Aghios Nicolaos, in riva al mare, quando l’acqua è calda, delle conche dalle molte conchiglie si propon­gono agli scalatori affaticati come vasche da bagno naturali decisamente originali. E per coloro che non ne hanno abbastanza, la vicinissima isola di Elafonissos vanta una spiaggia descritta come la più bella del Mediterraneo.

Aris Theodoropoulos

Aris Theodoropoulos è senz’altro stato il primo a rendersi conto del valore dell’arrampicata in Grecia. È al tempo stesso uno degli attrezzatori di vie più attivo del paese. Nato nel 1964, inizia con le escursioni in montagna nel 1975, e poco dopo scopre l’arrampicata. «Nel 1982 ho deciso di dedicarmi esclusivamente a questa attività, e mi sono recato a Chamonix per perfezionarmi. In Grecia, dove con l’eccezione del calcio lo sport non è popolare, non è evidente vivere della montagna», spiega il fondatore di una propria scuola di alpinismo e arrampicata.

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