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Competizioni in condizioni ­realistiche

In merito all’articolo La Patrouille des ­Glaciers ha ancora un suo posto nelle nostre montagne?, in «Le Alpi» 04/2018

Come ex appartenente all’esercito che ha prestato ben più del servizio obbli­gatorio, e che perciò si è tra l’altro visto attivo in montagna d’estate come ­d’inverno, non posso che sostenere ­appieno le affermazioni del signor ­Werner Munter.

I compiti degli odierni specialisti della montagna consistono nel sapersi ­muovere e sentirsi a proprio agio in quel mondo in parte imprevedibile. Quello che rifiuto nel modo più assoluto sono le dozzine di voli di elicotteri volti a generare attorno alla Patrouille des Glaciers una situazione del tutto irrealistica
e decisamente orientata a scopi puramente commerciali. Se davvero vi devono essere delle competizioni di pattuglie militari in regioni d’alta montagna, si svolgano allora in condizioni il più possi­bile realistiche e senza alcuna strategia «a rischio zero». Chi realmente sa ­andare in montagna deve essere in grado di proteggersi da sé dall’imprevedibilità della natura, ma anche di affrontare con rispetto i rischi residui.

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