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Dove lamontagna di massa diventa montagna incantata

Rigi solitaria

Sulla Rigi, le frequenze di punta sono evidenti. Soprattutto quando nel Mittelland la nebbia raggiunge la quota dei 1200 metri, escludendo dalla vista l’azzurro kitsch del cielo, gli assetati di sole si fanno trasportare a migliaia fino a questo monumentale podio che sovrasta i laghi di Zugo e dei Quattro cantoni, invadono le terrazze dei ristoranti e si riversano lungo i conosciutissimi percorsi panoramici della Rigi.

 

L’Alaska sulla Rigi

Ciò che gli escursionisti invernali spesso non sanno è che la Rigi non finisce dove terminano i sentieri battuti. E non finisce neppure al Rigi Kulm, dove le pareti rocciose precipitano ripide a nord nel lago di Zugo. Perché qui si trova il percorso più ricco di vedute, che passando dall’alpe Chäserenholz (anche d’inverno qui si mangia un’ottima fondue) porta su terreno aperto fino a Schwändi. Gli sciatori delle varianti sanno che da qui, con un buon innevamento, si possono godere una discesa in neve polverosa fino alla stazione di Frutti. E chi è abbastanza rapido riesce persino a prendere il prossimo trenino che da Goldau sferraglia verso la Rigi e farsi riportare su fino al Kulm. Ma dopo una nevicata o durante la settimana è possibile trovare queste creste innevate senza neppure una traccia. Allora, come nell’Alaska profonda, si punta con le racchette a valle tra abeti carichi di neve, il Lauerzersee ai piedi e il vento della valle sul viso. Solo vicino allo Schwändi si condivide la via con gli escursionisti invernali fin giù alla fermata di Klösterli – semmai la pista ha una traccia. Oppure si incontrano degli sciescursionisti che, ferrovia o no, sono saliti fin quassù dal Goldauerberg.

 

Destinazione Dosse

Anche dietro Rigi First la Rigi, montagna di massa, diventa una Rigi magica e solitaria. Solo pochi passi in ripida salita fino al cartello e già si è soli. Soli con lo sguardo che abbraccia il lago dei Quattro cantoni. E si ha voglia di più, ad esempio del Dosse, che si erge dietro il Würzestock. Qui gli sciatori sono pochi: per loro il piacere della discesa è troppo breve, troppo faticoso il continuo mettere e togliere le pelli per via delle controsalite e cattiva la qualità della neve. Per cui, questa zona sembra fatta apposta per le escursioni con le racchette. In tutta scioltezza ci si lascia portare in alto, fino al sentiero escursionistico invernale, lungo il quale si gira attorno al Würzestock. E qui ci attende il Gasthaus Unterstetten. Vale davvero la pena di farvi una sosta e ordinare le leggendarie cotolette di Unterstetten con le patatine fritte e un’insalata verde. Così si evita tra l’altro anche di portarsi le provviste fino al Dosse. È alto 1685 metri e conquistarlo richiede anche un certo sforzo. Ma solitamente c’è già una traccia di salita con le racchette, e sulla cima ci aspetta un panorama grandioso: dietro il Rigi Kulm con la torre televisiva, poi, dopo una passata sull’intero mondo alpino della Svizzera centrale, dallo Schärhorn all’Uri Rotstock al Titlis e al Pilatus, in avanti verso la Rigi Scheidegg. Infine, quando dopo due chilometri altamente panoramici l’abbiamo raggiunta, abbiamo percorso solo la metà della cresta della Rigi. Generalmente è abbastanza per l’opera di un giorno, e si è ben contenti di farsi portare dalla funivia a Goldau/Kräbel o, dopo una breve discesa a Hinderberge, fino a Vitznau.

 

Dal Gätterli al Gottertli

Ma la Rigi ha ancora altre sorprese in serbo per l’escursionista invernale, questa volta alla Rigi Hochflue. No, quassù d’inverno non ci si arriva, troppo ripidi e pericolosi sono i suoi versanti. Ma accanto ad essi, volentieri. Poiché dietro la Rigi Hochflue c’è il Gottertli. Il Gottertli? Sì, anch’esso fa parte della Rigi, e costituisce inoltre uno dei più bei punti panoramici sui Mythen e nella Muotatal – con la veduta supplementare direttamente nella valle della Reuss oltre il lago di Uri.

Forse, prima o poi, si finirà per soffermarsi al Gätterli. Questa deliziosa locanda di montagna non è sempre aperta, ma quando lo è vale assolutamente la pena di gustare un «Gätterlikafi» nella sua sala. Solitamente ci si arriva scendendo dalla Rigi Scheidegg, sempre con i laghi di Zugo e Lauerz davanti agli occhi e il Gnipen con la gigantesca frana di Goldau. Forse ci si incontrerà qualche sciescursionista che da Lauerz sale alla Rigi Scheidegg passando di qui. A causa della sua esposizione a nord, in pieno inverno questa via è sorprendentemente sicura. In tal caso, un consiglio anche agli escursionisti con le racchette: la Timpelbahn, la cabinovia che da Brunnen porta all’Urmiberg. Da qui, il Gottertli lo si ragguinge a meraviglia, e ci si può lanciare in un giro panoramico fino alla Rigi Scheidegg e oltre, ad esempio a Hinderberge o di nuovo alla Rigi che tutti conoscono.

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