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In alto sopra la Nikolaital Lungo i sentieri solitari della Vispertal anteriore

È ripido e scosceso il terreno nella Vispertal anteriore. I villaggi di montagna sembrano incollati come nidi d’aquila ai pendii sovrastanti delle pareti rocciose. Ed estremamente ricchi di vedute sono i sentieri panoramici, circondati dalle più imponenti vette alpine.

Il piazzale della scuola nel pendio ripido è sostenuto a valle da un alto muro. Uno stuolo di bambini gioca a calcio e non sembra percepire l’ambiente montano mozzafiato che lo circonda. La campana suona, i bambini corrono in classe. Subito dopo, tutto è di nuovo tranquillo. Solo dalla scuola esce un suono di flauto. Vita quotidiana a Embd, uno dei villaggi di montagna più ripidi della Svizzera, del quale si dice che anche le galline portano i ramponi.

 

Un comune sparpagliato a 1000 metri di quota

Nonostante il vasto territorio comunale, qui vivono solo 350 persone. Il villaggio si compone di una dozzina di località, raggiungibili più comodamente dal 1957 grazie alla funivia di Kalpetran. Un unico pilone troneggia su un cocuzzolo che sovrasta la parete di roccia verticale, 500 metri sopra l’abitato di Kalpetran. La tratta con la piccola cabina rossa, capace di sole otto persone alla volta, è sconsigliata a chi soffre di vertigini. Fino al 1979, oltre al cavallo di San Francesco l’impianto era il solo collegamento di Embd con il mondo esterno. Poi, una stretta strada tortuosa raggiunse il villaggio da Stalden.

Una funivia per il materiale sale oltre Embd fino al pascolo montano di Schalb, ai piedi del passo di Augstbord. Da bambini salivamo sulla funivia con il cuore in tumulto e pieni di avventura. Quella che nei miei ricordi d’infanzia era un’autentica cassa di sapone, oggi viene lodata come un’esperienza da non perdere. Oggi l’impianto è ancora aperto, ma non per molto. La legge, infatti, vuole che le funivie che trasportano persone siano chiuse. Quindi, chi desiderasse percorrere i 600 metri di dislivello fino a Schalb in decapottabile dovrà darsi da fare entro i prossimi paio d’anni: dopo la revisione, basta vento nei capelli!

L’alpe di Schalb è il punto di partenza ideale per delle escursioni panoramiche in quota in direzione di Moosalp o Jungen. Da qui, un sentiero che attraversa il passo di Augstbord porta anche nella Turtmanntal.

 

Profumo di Himalaya

Al piano inferiore si snoda il sentiero panoramico che da Zeneggen porta a Embd passando per Törbel, con vedute mozzafiato sul Bietschhorn, sul Weisshorn e sul gruppo del Mischabel, già percorribile in primavera. Dopo Törbel, la via è chiamata «sentiero degli yak», in quanto conduce al Roti Flüo (che significa «roccia rossa»), sopra Embd, dove si trova l’allevamento di yak «Yak Tsang Ling» (che significa «luogo degli yak»). È gestito da Daniel Wismer, l’ultimo contadino a tempo pieno di Embd. Il sentiero passa proprio attraverso la fattoria di Wismer, dove delle bandiere di preghiera suggeriscono un’atmosfera da Estremo Oriente. A fine aprile siamo i primi visitatori a passare da quelle parti.

Da 16 anni Wismer vive sui ripidi pendii di Embd, dove alleva yak. L’azienda spazia su 34 ettari e sorge in zona di montagna 4: di luoghi più difficili è duro trovarne! In queste condizioni climatiche e topografiche, gli yak sono perfettamente a loro agio. Sono animali di poche pretese, mangiano solo un quarto della dose di un bovino indigeno e non danno importanza neppure a mezzo metro di neve fresca. Wismer vende capi da allevamento e saporita carne secca di yak. Inoltre, nella sua fattoria gestisce una locanda. Nel 2007 è stato insignito del «Prix d’innovation agricole Suisse».

La sua intenzione è di continuare fino a celebrare il 20°, poi sarà probabilmente giunto il momento di fare qualcosa di nuovo, afferma: «Quassù nonostante tutto, la vita non è un divertimento, e anche la terra non si appiattisce», aggiunge sorridendo.

 

Capanna con finestra panoramica

E ha ragione. Anche nel villaggio dietro, a «Zaniglas», come i vallesani chiamano St. Niklaus, la Mattertal è ripida. E già da qui riusciamo a scorgere la nostra prossima meta: la lamiera della Topalihütte luccica sotto il sole. 1500 metri di dislivello separano la capanna dal fondovalle, e il percorso è ripido.

Per questo, gli ospiti della capanna sono ricompensati dal panorama di sogno della catena del Mischabel, per godersi il quale non devono neppure uscire dalla porta: l’ampia finestra panoramica del refettorio permette infatti di ammirare il tramonto gustando la cena. Quello che dall’esterno appare come un rifugio di emergenza, all’interno si rivela un alloggio ultramoderno, rivestito in legno chiaro, dotato di accoglienti stufe svedesi, servizi con acqua corrente e piccole camerate con letti a castello. La nuova Topalihütte è stata inaugurata nel 2003, cinque anni dopo l’incendio dell’edificio precedente, costruito nel 1926 grazie a una donazione fatta dall’alpinista Topali in memoria del figlio, deceduto sul ghiacciaio vicino.

Per tornare al punto di partenza percorriamo la passeggiata panoramica lungo la via del Weisshorn, che dalla Wasulicke scende nella solitaria Jungtal fino a Jungen. E una volta ancora, eccoci davanti a un ripido dislivello. Una funivia rossa, altrettanto piccola di quella di Embd, ci cala lungo il profondo abisso fino a St. Niklaus.

 

Vetta con escursione in cresta

Manca solo la vetta della zona: l’Augstbordhorn, da cui prende il nome la regione a ovest della Vispa. È la montagna di casa dei «Terbjer», gli abitanti di Törbel, il cui nome deriva da «dorbia», bosco di larici. Tra le case di Törbel, bruciate dal sole e scaglionate sul pendio, la chiesa, moderna e bianca, si offre all’occhio con una nota di contrasto. Törbel condivide con Zeneggen le preoccupazioni per un’umidità costosa: senza irrigazione artificiale, l’intera regione sarebbe infatti una steppa.

Ai 2000 metri del Moosalp, in giugno si offrono in piena fioritura le rose delle Alpi. Da qui iniziamo l’escursione in cresta verso l’Augstbordhorn. La vista spazia dalla valle del Rodano e dal Bietschhorn al gruppo del Mischabel, fino allo sfondo del Weisshorn con il Bishorn e il Brunegghorn. Sulla cima, la vista si apre anche sulla soleggiata terrazza dirimpetto, con i villaggi di Grächen e Gasenried, affiancati dalla lingua di Ried. Quindi ci arrampichiamo attraverso grossi massi rocciosi sulla cresta che conduce al Dreizehntenhorn. Idilliaci sotto di noi occhieggiano in un blu profondo i laghi di montagna della Ginalstal. Dal Dreizehntenhorn, la vista si prolunga a occidente fino al massiccio del Monte Bianco.

Qualche tempo dopo, rieccoci a Embd, a passeggiare nel ripido villaggio. Le campane suonano; questa volta la scuola termina. I bambini ci passano accanto diretti alla funivia. Sono di Kalpetran, e ogni giorno la prendono per salire a Embd e andare a scuola. È forse la via per la scuola più curiosa di tutta la Svizzera.

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