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L’acqua miglioreè la neve di Vals Con gli sci sul Frunthorn

Dalla località grigionese di Vals è possibile intraprendere numerosissime e diverse gite con gli sci. Una variante semplice porta al poco appariscente Frunthorn. La ricompensa? Una vista a tutto tondo su quasi 700 vette.

La notorietà di Vals dipende anche dalla neve di ieri. Sì, perché prima di sgorgare dalla sua famosa sorgente, parte dell’acqua Valser proveniente dall’acqua di fusione corre per un’ottantina d’anni nel sottosuolo dove si arricchisce di sostanze minerali. È senz’altro una bevanda che, al termine della sua gita, lo sciescursionista apprezza volentieri. Ma il suo interesse primario è ad ogni modo rivolto a ciò che può combinare con la neve di oggi. E in questo, i dintorni del villaggio sanno soddisfare quasi ogni gusto.

Da facile a difficile

Ci sarebbe ad esempio l’Ampervreilhorn, che grazie a un’abile scelta della via nella zona della vetta può essere raggiunto quasi in ogni condizione. Si tratta di un’escursione facile, nella quale la sfida maggiore è rappresentata dai 1400 metri di dislivello.

Solo in condizioni ideali, un’altra opzione è il Piz Aul, che tuttavia esige qualcosa dal punto di vista tecnico. Dal canto suo, l’Adula, o Rheinwaldhorn, la montagna più alta della regione, richiede l’intera attrezzatura da ghiacciaio: gran parte dei suoi itinerari sciistici possono infatti partire anche da Vals, includendo un pernottamento alla Läntahütte.

Già nel 1945, in «Le Alpi» Eugen Wenzel proponeva 25 cime in partenza da Zervreila, l’alpeggio inghiottito dal lago artificiale più a monte nella vallata. In questa regione, lontano da funivie e scilift, l’alpinista aveva modo di impegnarsi nella nobile lotta con i pericoli di una natura tra le più intatte. Tra queste, Wenzel citava anche il Frunthorn, lodandone il panorama degno di essere contemplato.

Tracce della civiltà ovunque

Salendo al Frunthorn oggi, inizialmente le tracce della civiltà sono ovunque. Infatti si parte sempre dall’estremità di uno scilift nelle vicinanze della Dachberghütte o dalla diga del Zervreilasee. Pur rappresentando anche un imponente intervento nel paesaggio, questa, d’altro canto, offre sino dall’inizio dell’escursione una veduta affascinante sul lago in direzione del Zervreilahorn, l’emblema di Vals, e verso valle sulla regione del Ringelspitz.

Poi, siccome dopo la diga il percorso lungo la rampa di terreno che dal lago artificiale porta al Fruntstafel sale nonostante si diriga a valle, ben presto ci si trova bene in alto sopra di essa. La sensazione di grande vastità è limitata solo dalle rocce del Dachberg, sotto le quali, ora in direzione opposta, oltre uno spigolo si raggiunge il Fruntseeli, riconoscibile d’inverno solo come un avvallamento nel terreno. Da qui, il Frunthorn emerge all’orizzonte come una cima modesta. Dominante risulta per contro l’omino di pietra situato su una sporgenza rocciosa che si raggiunge lungo il dolce pendio che sale dal laghetto.

Vista su 700 cime

Le lodi espresse da Wenzel sulla vista sono giustificate. Per una volta, il concetto di «mare di vette» calza a pennello. Stando al sito web www.gipfelderschweiz.ch, quelle riconoscibili da quassù con visibilità ideale sono ben 692 cime di oltre 2000 metri, 342 delle quali superano i 3000 e 19 i 4000.

A causa delle condizioni di soleggiamento e ventosità del Frunthorn, nella discesa la neve si presenta talvolta in maniere molto diverse. Ma lo si dimentica subito raggiungendo lo spigolo del terreno successivo al di sopra della diga: si ha a tratti l’impressione di precipitare direttamente nel lago e, indipendentemente dalla qualità della neve, ci si sente simili a un uccello. Per lo sciescursionista un fatto è allora chiaro: la migliore acqua di Vals è la neve di Vals.

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