Nello scrigno segreto di Ferpècle | Club Alpino Svizzero CAS
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Nello scrigno segreto di Ferpècle Ai piedi della Dent Blanche

Il vallone di Ferpècle incanterà gli sciatori che sanno pazientare fino alla tarda primavera. Quest’angolo della Val d’Hérens cela alcuni grandi itinerari nel cuore di sublimi scenari glaciali.

Tanto lontano e ciò nonostante così vicino alla civiltà:Ferpècle. Questa specie di piccola fine del mondo, annidata all’estremità del ramo orientale della Val d’Hérens, è nota ai candidati alla via normale della Dent Blanche. D’inverno, il luogo è di difficile accesso. La strada proveniente da La Forclaz, innevata fino alla primavera, allunga considerevolmente il percorso. Bisogna attendere la fine della stagione sciistica per vederci passare qualche raro escursionista. Nella regione, le mete di certo non mancano, ma probabilmente la vicina stazione di Arolla attrae un maggior numero di cacciatori di vette famose. Con partenza da Ferpècle, un passaggio attraverso il Col de la Dent Blanche o un versante sconosciuto della bella Aiguille de la Tsa darà agli amanti delle escursioni solitarie l’opportunità di scoprire il potenziale che la regione ha da offrire.

Sciare ai piedi della «mostruosa civetta»

Quando si svela da Bricola, la Dent Blanche non lascia indifferenti. E avvicinandosi alla «mostruosa civetta» – per riprendere le parole di Maupassant – l’effetto non si dissolve. Anzi! Così, raggiunti il passo e il bivacco che portano il suo nome, la porta del rifugio viene aperta come per sottrarsi al pesante sguardo della massa di pietra. Ciò nonostante, non intimidisce proprio tutti. Ne è testimone un vecchio quaderno che reca le tracce di chi è passato per quassù. Un certo giorno di ottobre del 1980, due alpinisti vi hanno modestamente descritto un «piccolo» exploit: «Salita della cresta nord, discesa della cresta di Ferpècle, salita della cresta dei Quatre Ânes, discesa lungo la cresta sud.» Il tutto in 16 ore. Lo scherzo è firmato da André Georges, la guida più celebre della Val d’Hérens, e da Bernard Maître, custode della Cabane des Aiguilles Rouges d’Arolla dal 1993.

Con gli sci ai piedi, a meno di volersi concedere ai piaceri dello sci estremo percorrendo i pendii occidentali di questo grande quattromila, ci accontenteremo di un ritorno verso Ferpècle a partire dal passo. E che ritorno! Con ottima neve primaverile, il ghiacciaio della Dent Blanche e i pendii che riportano a Bricola offrono stupendi istanti in un quadro incantato, sottolineato dallo scenario glaciale della regione.

L’Aiguille de la Tsa dalla parte opposta

Sull’altro versante del vallone di Ferpècle il paesaggio non è da meno. Risalire la riva sinistra del ghiacciaio del Mont Miné procura un’intensa gioia per gli occhi. I pendii che si vedono dalla sua lingua terminale e che ci si appresta a percorrere fanno fremere le gambe agli amanti del grande sci. La discesa del ghiacciaio dell’Aiguille, iniziata nell’istante più propizio, non può infatti che lasciare degli splendidi ricordi. Aggiungiamo a tutto questo l’ascesa all’Aiguille de la Tsa per il suo versante sconosciuto o una partenza con gli sci dai margini sommitali delle Douves Blanches e otterremo un cocktail capace di soddisfare i palati migliori!

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