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Non fidatevi dell’erba di Medea! Aglio orsino o colchico d’autunno?

Avete mai notato come le foglie dell’aglio orsino somigliano sorprendentemente a quello del colchico d’autunno (Colchicum autumnale)? Spero proprio di sì, cari lettori, poiché non va dimenticato che gli avvelenamenti dovuti all’ingestione del secondo abbondano regolarmente nelle cronache primaverili. Mentre l’amante dei sapori esotici locali crede di mietere l’insalatina del plantigrado, raccoglie inavvertitamente alcune foglie dell’erba di Medea, la maga originaria della Colchide (una regione a est del Mar Nero) che, con un gesto disperato, uccise i propri figli per punire il suo sposo.

Foglia ingannatrice

Le due piante si assomigliano, è vero! Entrambe prosperano a quote basse, nei boschi caducifogli o nelle loro immediate vicinanze. Hanno foglie semplici, di dimensioni e colore simili, provviste di nervature parallele con la lamina a bordo non dentellato. E per giunta, fanno la loro comparsa nello stesso momento. Ma per altri aspetti sono molto diverse. L’aglio orsino sprigiona una potente fragranza agliacea quando se ne stropicciano le foglie. Si sviluppa nel sottobosco e si orna di bei fiori bianchi, che appaiono poco dopo la foglia. Dal canto suo, la «fatale bellezza», come la definisce una canzone francese, «Colchique dans les prés», si sviluppa nelle praterie e il suo meraviglioso fiore rosa, appare molti mesi dopo l’appassimento della foglia.

Il bene, il male e la natura

L’aglio orsino è noto per essere benefico. Alla fine del suo interminabile sonno invernale, l’orso si deve epurare con urgenza, e si dice che il nostro aglio abbia su di lui un salvifico effetto purgante. Tra gli umani, la sua ricchezza di vitamina C e il suo sapore gradevole sono valorizzati in mille modi.

Al contrario, il colchico, letale a dosi molto deboli, rientra nella categoria delle piante tossiche. Tuttavia, in un quadro medico molto preciso, la colchicina da esso direttamente estratta viene utilizzata nel trattamento della gotta.

Pure altre piante considerate tossiche sono sfortunatamente confuse con l’aglio orsino. Il mughetto e le giovani calle per la somiglianza delle loro foglie; la stella di Betlemme per quella dei loro fiori. Anche per queste ultime, la tossicità è solo una questione di dosaggio: un uso appropriato le trasforma in cardiotonici, regolatori intestinali o ansiolitici.

Non potrebbe darsi che le categorie «buono» e «cattivo» siano un’invenzione umana e che, con la nostra madre natura, il giusto dosaggio sia d’uso?

Per favore, non per conto proprio

La ricerca di piante commestibili nella natura richiede molta competenza. Lasciatevi istruire da raccoglitori esperti. Ai fini della determinazione delle piante si raccomanda l’opera di riferimento Flora Helvetica. www.flora-helvetica.ch

Sosia nella natura

I sosia non sono appannaggio degli umani, la natura ne è ricca. In cinque episodi dedicati al regno vegetale, il biologo, guida e accompagnatore Bertrand Gentizon ci invita a interrogarci su alcune somiglianze sconcertanti e talvolta pericolose.

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