Sinfonia della neve | Club Alpino Svizzero CAS
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Sinfonia della neve

Hinweis: Questo articolo è disponibile in un'unica lingua. In passato, gli annuari non venivano tradotti.

Di Remo Patocchi.

Alba bianca nell' oblio profondo del creato — ovunque, candida neve in un' atmosfera grigia, perlacea — in alto, cime bianche evanescenti in tremulo chiarore; nella pineta misteriosa un alitare tremante di dolcezza infinita fra un vagare di nebbie stanche.

Tenui raggi di sole su dolci declivi ondeggianti — cime serene nell' azzurro vibrante — roccie pallide ed austere, sotto guglie ardite svettanti in cielo — fiorir di stelle sulla neve dorata — trasparenze azzurre fra luci fatate.

Turbina la neve sull' alte cime, che traspaiono velate dalla tormenta — greve di nebbia è il ghiacciaio, e, sopra l' alpe addormentata, dominano possenti nere pareti; un gelido vento schiaffeggia la foresta e tristemente gemono gli abeti, mentre un camoscio, con gran fatica, cerca fra i cembri il magro pasto.

Come fiumana, con grande fiato, precipita una valanga — tutto abbatte, trascina e schianta sul suo passaggio, e repentinamente tace — tace in un lamento, lasciando dietro se una triste nube, vagante verso il cielo, in un gran silenzio di profonda pace.

Lievemente piegato su' suoi garetti, un solitario rude sciatore, domina i curvi legni volanti, e, sotto l' ansia della tormenta, vola, saetta, striscia, rimbalza — sorvola ostacoli, sparisce ne' vani e lesto riappare su ripida china: l' affronta, serpeggia, e di fronte all' abisso, con abil volteggio s' arresta d' incanto — ma ebbro di volo, riparte veloce, assorbe lo spazio e tosto svanisce in un tripudio di bianco.

Fiocchi silenti, dolci e gai, volteggiano come bianche farfalline fra gli oscuri casolari, e con grazia infinita, trasformano tetti, adornano davanzali; la rustica fonte molti ne attrae nelle sue acque danzanti, estremo bacio che finisce in pianto.

Bianco chiaror di luna sul gran deserto bianco — solitario squallore di rupi immobili come il destino — ombre strane fra gli abeti tristi e neve molle adagiata sui rami — susurro d' echi di acque nascoste — dolce melanconia di una notte pensosa, che attrae lo spirito nell' eterno infinito.

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