Tibiales ruber comunis | Club Alpino Svizzero CAS
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Tibiales ruber comunis Una specie fortunatamente in via di estinzione

I calzettoni rossi! Erano il marchio di fabbrica dell’alpinismo serio, audace. E quindi erano ampiamente diffusi. È paradossale che il colore rosso sia diventato il marchio della totalità del CAS. Qua e là, il CAS è ancora oggi considerato l’«associazione dei calzettoni rossi».

 

Politicamente, in realtà, le nostre cerchie non volevano aver nulla a che vedere con i «rossi». Peraltro, almeno in tedesco una calza rossa rappresenta un’affermazione squisitamente politica. «Rote Socke» è un rivoluzionario, un sovversivo, uno da cercare comunque tra gli amici della natura, che di certo non è però un vero alpinista, né tantomeno un vero clubista.

 

In realtà lo si sarebbe dovuto notare. Quantomeno durante la seconda guerra mondiale, quando la propaganda nazista scagliava il suo «meglio morti che rossi» contro l’Armata rossa, si sarebbe dovuto riconoscere che in montagna si era puntato sul colore assolutamente sbagliato. Ma il peggio doveva ancora venire.

 

Le calze rosse erano la caricatura dei funzionari del Partito socialista unitario tedesco, il SED, i comunisti. Dopo la svolta del 1989, la calza rossa entrò nella prima elezione estesa all’intera Germania. «Al futuro, ma non in calze rosse», recitava lo slogan dei manifesti della CDU nell’intero paese. E l’allora PDS, successore del comunista SED e oggi «Die Linke», rispondeva che il rosso era giusto, e regalava calze rosse ai suoi elettori.

 

Ora si potrebbe pensare che la fatale connessione cromatica sia stata infine percepita e che le calze rosse siano finalmente state bandite dai guardaroba degli alpinisti.

 

Niente di più errato. Un anno prima del volgere del secolo, un veterano del CAS (socio da 53 anni) ha confessato di possederne diverse paia. Sembra sia stato in calzettoni rossi persino sul Mönch. «E quando erano impolverate, le spolveravo, le lavavo e semmai le rammendavo», scriveva in una lettera dei lettori alla rivista.

 

Sussiste la possibilità di uscirne con un occhio pesto. La calza rossa comune, tibiales ruber comunis, si sta estinguendo, ha constatato in marzo al Rapperswiler Tag l’escursionista nazionale Thomas Widmer. Che grazie alla sua pluriennale esperienza sul campo potrebbe distinguerne una ridda di nuove sottospecie. Possiamo solo essere contenti che nessuno abbia scoperto quali segnali abbiano emesso nei decenni i soci del CAS con la scelta del colore delle loro calze.

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