Una maturità sessuale tre ­volte più precoce | Club Alpino Svizzero CAS
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Una maturità sessuale tre ­volte più precoce l’ermellino

Sapevate che la prima, e talvolta unica, fecondazione dell’ermellino ha spesso luogo nella sua culla, prima ancora dello svezzamento, e che papà è probabilmente il suo genitore? Sarebbe meglio di no! Pensate alla sua cattiva reputazione, se lo si venisse a sapere.

Si è celebrato il suo manto invernale, simbolo di purezza morale, ma si è odiata e perseguitata la sua sanguinaria crudeltà. Oggi si apprezzano i suoi giochi birichini. Diventerà l’incarnazione dell’abiezione morale contemporanea? Queste reputazioni fluttuanti sono forse rivelatrici delle società umane, una proiezione del nostro funzionamento sugli animali, sulla falsariga delle fiabe di La Fontaine? Ad ogni modo, si nutrono di talune caratteristiche del tutto reali dei nostri amici animali. L’ermellino è un predatore iperspecializzato. Basti pensare che ha il medesimo diametro della sua preda principale, il topo campagnolo. E questo le permette di seguire questo minatore nelle sue gallerie. Ma si dà il caso che quest’ultimo faccia l’Araba fenice, soprattutto tappando le sue gallerie per proteggersi dal mostro. È come se, alla vista della forchetta, la nostra insalata saltasse fuori dal piatto e si nascondesse sotto il tavolo. È il destino del predatore: non appena avvista il suo pranzo, ecco che quello scompare… La ricerca di cibo è l’attività principale del nostro ermellino. La sua tecnica di caccia non è l’agguato, come fa il gatto, ma consiste di un lungo girovagare. Fruga e rovista ovunque per placare il suo insaziabile appetito: un campagnolo mattina, mezzogiorno e sera. Il nostro predatore è a tal punto dipendente dalle sue prede che le fluttuazioni di queste ultime si ripercuotono direttamente sui suoi effettivi, sul suo ambito vitale. E hanno probabilmente persino costretto la specie a stupefacenti strategie riproduttive: da un canto abbiamo un maschio poligamo; dall’altro una femmina fecondata la prima volta all’età di tre settimane, quando ancora non è svezzata. Questa allora conosce un’interruzione temporanea della gravidanza di quasi un anno. Quindi riprende la gestazione, che dura solo 28 giorni. Con le sue otto mammelle allatta da quattro a otto cuccioli (a volte 18), quindi porta loro delle prede e infine insegna loro a cacciare. Una vita terribilmente sfibrante! E molto spesso muore a 18 mesi, quando l’ultimo dei piccoli acquisisce la sua indipendenza. Chissà mai perché…

Umano (femmina)

15 anni / 85 anni

(la sua maturità sessuale corrisponde al18% della sua speranza di vita)

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