Una mentalità riprovevole
In merito all’articolo Con gli sci tra gli orsi polari, in «Le Alpi» 02/2018
Quella di visitare territori sempre nuovi è una tendenza che, con l’odierna mobilità, non è destinata a placarsi. Ma vi sono dei limiti che in ogni circostanza devono essere rispettati e considerati tabù. Che un’arma da fuoco sia obbligatoria per abbattere in caso di emergenza un orso polare nel suo proprio regno è un’idea che va assolutamente rifiutata, e dovrebbe perciò far desistere ogni mente sana dal voler correre un simile rischio. Che un autoctono in difficoltà debba possibilmente ricorrere a quest’ultima misura può essere comprensibile. Ma nelle regioni di questa fantastica specie, dei turisti consapevolmente all’esclusiva ricerca del piacere non hanno assolutamente nulla da trovare. E addurre quali argomenti il turismo e le valute estere per gli abitanti del paese sarebbe l’ultima delle giustificazioni.
Quale socio del CAS mi vergogno pensando che questa tendenza avventuriera si spinga al punto da considerare non solo la limitazione di quelle creature, bensì la loro liquidazione.