Un’edizione davvero gelata | Club Alpino Svizzero CAS
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Un’edizione davvero gelata

Vi piace il ghiaccio? In quest’ultima edizione che precede la primavera ve lo serviamo a volontà, sino dalla copertina. Lì, attraverso l’obiettivo del fotografo Bertrand Carlier, assume la forma di un’affascinante fiume gelato, unica via di comunicazione invernale per gli abitanti dell’alta valle dello Zanskar. In seguito, a pagina 56, lo incontrate sotto forma di laghi alpini ghiacciati. La mia collega Anita Bachmann ci ricorda le precauzioni da adottare quando un itinerario sciistico comporta l’attraversamento di un lago gelato. Se è vero che gli incidenti gravi connessi all’attraversamento di laghi sono molto rari, non per questovanno sottovalutati: possono infatti rivelarsi delicati soprattutto a inizio e fine stagione.

Di pericoli, sotto il suo spesso manto invernale ne cela anche il ghiacciaio della Plaine Morte. Si chiamano doline, voragini o mulini, e potrebbero diventare l’incubo dell’alpinista incauto. Ma ciò nonostante, c’è anche chi vi trova il proprio Graal. Per gli speleologi, queste aperture nel ghiaccio sono altrettanti inviti a esplorarne le viscere. E proprio tre di loro mi hanno invitato a seguirli in quella gelida oscurità. Quello che ho visto mi ha letteralmente lasciato di ghiaccio. Illuminato dai fasci delle nostre torce frontali è apparso un universo di rara bellezza, al tempo stesso congelato e in perpetuo movimento. L’acqua, il freddo e le correnti d’aria vi hanno scolpito i frutti che intendo servirvi ben gelati a pagina 20.

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