© Hugo Vincent
Altri mondi del pensiero
È stata una brutta e-mail, quella che ci è pervenuta dopo la pubblicazione dell’ultimo numero. Un lettore si è adirato per il fatto che abbiamo intervistato l’autrice di libri di cucina Nadia Damaso, consigliandoci di risparmiargli articoli del genere in futuro. Poiché (e questa è la frase più gentile della missiva), «cosa c’entra questo con il CAS e le Alpi?»
Ovviamente, la domanda non è del tutto assurda: Nadia Damaso non si lascia alle spalle alcuna eredità alpinistica, proprio al pari di altre persone delle quali proporremo un ritratto. Non ha neppure nozioni di geologia o aneddoti basati su memorabili esperienze di escursioni in quota. Ma Nadia Damaso ama le montagne svizzere, perché in esse ha trascorso l’infanzia e quel periodo ancora influenza la sua vita e la sua professione.
E proprio in questo risiede lo scopo di questa serie di interviste: non parliamo con alpinisti, bensì con «non alpinisti» per sondare la loro personale relazione con la montagna e illustrare le analogie tra la loro vita e le Alpi. E questo ci consente scorci su altri mondi del pensiero, pure indirettamente connessi alla montagna.
Anche l’intervista di questo numero ci sta a cuore. A Les Bugnenets (NE), il nostro redattore Alexandre Vermeille ha incontrato l’ex sciatore agonistico Didier Cuche. Nel loro colloquio parla del suo rispetto per la natura, della sensatezza e dell’insensatezza dei parchi eolici e della fortuna sfacciata grazie alla quale un maestro di sci vicino di casa lo abbia portato per la prima volta su una sciovia.