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Arte alpestre

Hinweis: Questo articolo è disponibile in un'unica lingua. In passato, gli annuari non venivano tradotti.

Pensieri di Remo Pafocdii.

In occasione della riproduzione nella nostra rivista Le Alpi del mio quadro « II Risveglio del Monte Bianco » studiato sul versante di Courmayeur1 ), il redattore Dott. Jenny mi ha cortesemente invitato di scrivere alcune mie impressioni, quale pittore di montagna. Alieno da qualsiasi « auto-réclame », mi limiterò ad esprimere in breve sintesi alcuni miei pensieri, in stretta relazione colla mia arte. Premetto innanzitutto che sono stato alpinista prima di essere pittore, e che devo ali' alpinismo la mia grande passione per l' arte. Fin dall' inizio la natura è stata per me sublime maestra, e ad essa sono rimasto attaccato, senza lasciarmi fuorviare da mode e da teorie contrarie ali' equilibrio dell' arte pura e sincera, né da frutti di scialbo spirito tradizionale '. La pittura d' alta montagna richiede grande tenacia, sacrificio e rischio; ma dalla montagna stessa emana un soffio di vitalità così penetrante, al quale io non ho mai saputo resistere, ed ieri, come oggi, ne assorbo con voluttà il grande beneficio spirituale, che tiene accesa la sacra fiamma e che mi tempera per l' avvenire. Davanti alla potenza emotiva dell' Alpe, il mio « io » si sente come portato in un mondo nuovo, ben lontano da tutto ciò che è banalmente materiale, ed è attratto da mille e mille sensazioni feconde, indimenticabili. È lassù che io sento impellente il bisogno di creare l' opera d' arte che possa rinnovare, almeno in piccola parte, queste intime sensazioni' e scuotere anche il profano dalla sua indifferenza. Sulle vette superbe dei nostri monti, dove lo sguardo può scrutare l' infinito e l' imponderabile, quando fascino esercitano certi tramonti incantevoli, certe notti lunari piene di mistetro, certe aurore placide o sfolgoranti sull' animo di un artista che sa intensamente leggere nella natura I Per un pittore d' istinto, che veramente sente il grande arcano, la montagna rappresenta per la sua arte un campo così vasto e variato, che in vero si può dire inesauribile. Ma Y Alpe deve essere interpretata nella sua essenza di bellezza, di poesia e possanza e non copiata banalmente, come pur troppo vien fatto da molti mestieranti. Amore e dedizione mi spingono a perseverare senza sosta ed a cimentarmi colle difficoltà, anche se queste sembrano insormontabili, onde procurarmi quelle intime soddisfazioni che sono il buon pane del mio spirito insaziabile.

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