Il Vreneli scono sciuto | Club Alpino Svizzero CAS
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Il Vreneli scono sciuto Gita con racchette e slitte con vista sul Lauberhorn

Il Vreneli del «Gärtli» ha un fratellino. Troneggia sulla terrazza soleggiata di Sulwald, nella Lauterbrunnental. E dopo la salita, niente di meglio di una veloce discesa con la slitta o il «velogemel» da Sulwald a Isenfluh.

La canzone è conosciuta, la montagna anche. «Vreneli ab em Guggisbärg», messa per la prima volta in forma scritta nel 1812. Il Vrenelisgärtli (2903 m), nel Glärnisch, scalato per la prima volta nel 1848. Entrambe sono classiche, elementi rispettivamente del patrimonio internazionale del canto popolare e del fondo svizzero delle escursioni in quota. Il Vreneli dell’Oberland bernese è per contro quasi sconosciuto, dimenticato e trascurato su in alto, sul versante sinistro della Lauterbrunnental, con vista a sud-est sopra Sulwald sul Lauberhorn e verso nord oltre la conca di Gumma fino alla Höhenmatte di Interlaken.

Il commerciante e scrittore sangallese Arnold Halder, che visse dal 1858 al 1884 a Unterseen, presso Interlaken, tentò invano di scalare per intero la friabile torre rocciosa, come spiega in maniera esauriente nel suo Bergluft. Sonntagsstreifereien eines alten Clubisten. L’audace impresa riuscì invece nel 1878 a Eduard Müller, di Thun. Othmar Gurtner, figlio di un albergatore di Lauterbrunnen, scalò parecchie volte quel dente senza nome sulla carta nazionale, dedicandogli addirittura un intero capitolo in Schlechtwetter Fahrten, del 1917, e lamentando in «Le Alpi» del 1935 il crollo della torre di vetta il 18 dicembre 1834. Etienne Gross e Rolf Schifferli – così si legge nella guida del CAS Berner Voralpen di Maurice Brandt – vi aprirono una nuova via nel 1978. Se conobbe dei ripetitori? Ben pochi, poiché attorno a Interlaken vi sono possibilità migliori di arrampicare. Molto migliori.

«Excellent rock climbing»

Ma quando i primi sportivi della neve sondarono i pendii sotto il Vreneli, questo prometteva ancora «some excellent rock climbing». Lo sosteneva ad ogni modo Arnold Lunn, pioniere inglese dello sci che soggiornò per decenni a Mür­ren, nel secondo volume delle sue Alpine Ski Guides del 1920, dedicato al «Bernese Oberland». In esso descrive la discesa dal Sulegg nella conca di Gumma e l’aggiramento della «curious rock» del Vreneli, verso Sulwald e Isenfluh. La discesa figura anche nella Skikarte Berner Oberland, tracciata da Arnold Lunn assieme a Othmar Gurtner e allegata all’annuario del CAS del 1922.

Rientro a Isenfluh sui pattini

Oggi, questa linea rossa è seguita dai racchettisti, e comunque solo nel suo tratto soleggiato nelle pendici sovrastanti Sulwald. Lassù ci si arriva con la funivia, si fa tappa al bar, si guarda l’ombroso Lauberhorn, dove ogni anno si disputano le classiche gare di sci e ci si allaccia infine le racchette. Il Vreneli fa l’occhiolino già un po’ impaziente e si rallegra delle visite, anche se gli sportivi invernali puntano alla fine sulla sua cima settentrionale. E ovviamente è felice anche quando i visitatori cantano ed esultano. E senza ombra di dubbio quando da Sulwald si lanciano verso Isenfluh su una slitta o addirittura su un la bicicletta in legno con i pattini.

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