Nella terra dei due Wild | Club Alpino Svizzero CAS
Sostieni il CAS Dona ora

Nella terra dei due Wild Tra Wildstrubel e Wildhorn

Tra la valle del Rodano e l’Oberland bernese si trova l’alta valle del passo del Rawil. Da qui, attraverso un impressionante paesaggio carsico, si raggiunge lo storico Schnide­joch.

Sono molte le vie che portano alla Wildstrubelhütte. Tuttavia, chi intendesse sottrarsi il più rapidamente possibile alla calura estiva della valle del Rodano salirà alla Plaine Morte da Montana con la funivia per la Cabane des Violettes CAS. Sul confine tra i cantoni Vallese e Berna, a poco meno di 3000 metri, è percettibilmente più fresco. Ma anche qui il caldo si fa sentire. Il ghiaccio che ricopre l’altopiano della Plaine Morte si scioglie e dal volgere del secolo si è ridotto di molto. Essendo relativamente piatto, il ghiacciaio reagisce in maniera molto sensibile ai cambiamenti climatici. I glaciologi sono unanimi: il ghiacciaio non trasporterà il suo gelido manto, alto fino a 200 metri, nel prossimo secolo, anzi: è destinato a sparire dalla carta nazionale già entro il 2090. Da qui, i 2789 metri della Wildstrubelhütte si raggiungono in meno di un’ora. L’itinerario costeggia per un tratto il margine del ghiaccio e un gigantesco lago di acqua di fusione, formatosi con il ritiro del ghiacciaio. Il Lac des Faverges diventa ogni anno più grande e, d’autunno, è all’origine di temibili onde di piena nella Simmental. Gran parte dell’acqua fluisce però nel Rodano: se è vero che i circa otto chilometri quadrati di superficie ghiacciata si trovano interamente in territorio bernese, una considerevole quantità della loro acqua di fusione scorre attraverso il sistema carsico sotterraneo fino al Rodano.

Risparmiato dall’autostrada

Il giorno successivo inizia con una discesa, fino al passo del Rawil, che in epoca romana rappresentava un importante passaggio tra l’Oberland bernese e il Vallese. La mulattiera conduce dall’Iffigenalp al Lac Tseuzier, e consentiva lo scambio di merci come vino, formaggio e bestiame tra Ayent e Lenk. Quasi alla quota del passo, circondato da pascoli alpini, un gioiello di laghetto invita a una sosta. È difficile immaginare che, negli anni 1980, l’idillio di questa zona rischiò di essere distrutto: allora si voleva far passare l’autostrada della Simmental verso il Vallese proprio attraverso il Rawil. Era prevista una galleria, che sarebbe sboccata nelle vicinanze della diga di Tseuzier. Tuttavia, quando i sondaggi rivelarono importanti movimenti della stessa, il progetto venne fortunatamente abbandonato.

Sulle tracce di «Schnidi»

Poco sopra l’Alpage du Rawil, il sentiero immette in un paesaggio carsico. Aste e marcature ben visibili sulle rocce indicano la strada per lo Schnidejoch. Anche attraverso questo colle passa una mulattiera utilizzata sino dal neolitico. Dalla torrida estate del 2003, sotto il nevaio dello Schnidejoch sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici di cacciatori-raccoglitori neolitici, in parte più vecchi di 6500 anni e quindi anche del famoso Ötzi. I ritrovamenti attestano che già in passato il Chilchligletscher si era ritirato a tal punto da rendere il passo transitabile perlomeno durante l’estate. Si ritiene che i pastori del Vallese sfruttassero le zone di pascoli dell’alto Oberland bernese già in epoca preistorica («Le Alpi» 07/2014). Non c’è escursionista che in questi luoghi ricchi di storia non tenga gli occhi bene aperti – magari con l’intenzione di scoprire qualche «Schnidi». In fin dei conti, chi sa cosa potrà ancora rivelare questo ghiacciaio in via di sparizione…

Lungo la discesa verso la Wildhornhütte, il sentiero passa per la morena laterale che ricorda come ancora durante la piccola glaciazione (1550-1850) il ghiacciaio si estendesse ampiamente verso sud dallo Schnidejoch, rendendone impossibile l’attraversamento. L’aspetto rustico della Wildhorn­hütte fa rivivere gli esordi dell’alpinismo, e la sua terrazza soleggiata con vista sulla Iffigtal invita a soffermarsi. Chi ora avesse nostalgia dei morbidi pascoli delle basse quote, domani, oltre l’azzurro turchese dell’Iffigsee, avrà modo di immergersi sempre più nel verde lussureggiante di questa valle protetta.

Feedback