Sinfonia dell' Alpe | Club Alpino Svizzero CAS
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Sinfonia dell' Alpe

Hinweis: Questo articolo è disponibile in un'unica lingua. In passato, gli annuari non venivano tradotti.

Di Remo Patocchì.

Fragranza sottile di resine e di fiori tenui scroscian invisibil cascate — aleggian pel cielo serene visioni, nel dormiveglia della sera, per chi spera.

Alto silenzio su le vette sognanti — misteriose vele in cielo, e poche stelle vivide e tremanti, fra le nubi volanti.

Superbe aspre pareti vigilano suir alpe sonnolenta, e nella immensa quiete, l' incanto di un lago, oblioso e vago.

Tre lumi, fra le balze, come lucciole vaganti, salgon verso l' alto: or vividi, or spenti, e, danzanti sembrano svegliare il divino altare.

Una scialba luce dorata, lambisce creste e pinnacoli, mentre avvolge i casolari un grigio scialle, a valle.

Spenti sono i lumi palpitanti, che nella notte salivan verso l' alto; tre forti e rudi montanari ascendon l' erto nevaio, con ritmo gaio.

Un' allodola, vibrante nel cielo, trilla serena la sua dolce canzone, mentre le stelle, or tutte bianche, svaniscon stanche.

Fumidi vapori salgon lentamente neu' aer terso e puro, e, suir erbe ancor dormenti, tremano dolci stille d' argento, al vento.

Tintinnìo squillante di campani e campanelle, canti e grida stridule e onde di groppe gaie, fra le abetaie.

Sulla possente guglia, gli eroi dell' alpe sono ali' assalto; ansano i petti, faticano i cuori, e la mano protesa, quale artiglio, cerca l' appiglio.

La balda guida, scruta e si sposta, striscia e avanza, sfiora, serpeggia, arranca sicura, e, con gran sforzo, ognor s' innalza, sulla balza.

Ebbrezza di vento, che libero s' avventa su nubi randagie, le spinge, scompone e travolge nella sua corsa furente, perennemente.

Raggi ardenti, su ghiacci immani, svegliano seracchi e gelidi anfratti, ancor dormenti; tripudian le svelte cime, al bacio sublime.

Su la dentata cresta, un aquilotto con sguardo acuto domina lo spazio; freme un istante, come sospeso, poi, con largo volo, lento e maestoso, cala gioioso.

Alta echeggia la voce dei forti sulT eccelsa cuspide doma, e, lungo i biechi colatoi, « excelsior » l' eco ripete, di parete, in parete.

Sguardo insaziabile nell' infinito arcano, volo dello spirto nell' eterno ignoto — svaniscon nel gaudio tante cose vane; dolce è vivere e sognare, in su l' altare 1

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