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Tra escursione e arrampicata Al Pizzo Campo Tencia per la Cresta dei Corni

Emozionante, non troppo difficile, ma sempre esposta: la Cresta dei Corni offre un’arrampicata in cresta degna dei tempi di Whymper.

«Scrambling»: è così che Franco Demarchi, il custode della Capanna Campo Tencia, chiama ciò che attende l’escursionista ambizioso sulla cresta per il Pizzo Campo Tencia. «Scrambling» era anche il nome che gli inglesi davano all’arrampicata prima che diventasse «climbing»: il progredire spesso poco elegante con mani e piedi su rocce e terreni difficili. Nell’alpinismo anglosassone, «scrambling» indica una via che si situa tra il sentiero d’alta montagna e una via d’arrampicata. Diversamente dall’escursionismo di montagna, lo scrambling richiede l’uso delle mani, mentre dall’arrampicata si distingue per il fatto che le mani servono più a stabilizzare il corpo che non a sostenerne il peso. «Scrambling» erano le ascensioni di secondo e terzo grado tipiche delle prime del XIX secolo: molta adrenalina, meno tecnica.

Per l’escursionista ambizioso

Per chi arrampica oggi, le spesso friabili creste a blocchi e cenge rocciose di secondo e terzo grado hanno ormai perso il loro interesse. Ciò nonostante, da alcuni anni gli escursionisti alpini più ambiziosi hanno riscoperto lo scrambling da sé. Le arrampicate di terzo grado fanno parte delle loro scorribande nei «terreni dell’avventura». Sono il gruppo target di Franco Demarchi, che attorno alla sua Capanna Campo Tencia ha segnalato e assicurato un lungo giro in cresta: dal Passo Morghirolo (2561 m, senza nome nella carta nazionale) al Pizzo Canà (2947 m), ai Tre Corni (2953 m) e al Pizzo Croslina (3012 m) fino al Pizzo Campo Tencia (3072 m).

Ha attrezzato i passaggi più impegnativi con chiodi a espansione, cavi d’acciaio e scalini metallici: li si può superare senza pericolo attrezzati con una corda e un set da via ferrata. Con le assicurazioni è stato però parsimonioso, e ovunque sia possibile l’itinerario sfrutta le caratteristiche naturali del terreno. Bei passaggi su roccia buona si alternano ad alcuni tratti su pietra friabile, comunque facilmente superabili con la dovuta prudenza.

Lunga e avvincente cavalcata su una cresta

Al più tardi dopo il Passo Morghirolo, l’escursionista alpino deve cominciare a darsi da fare con le mani a tal punto che la differenza tra «scrambling» e «climbing» non appare più così evidente. La sola certezza è questa: del tutto chiaramente non ci si trova impegnati in un’escursione in montagna nel senso più comune. È piuttosto una lunga e avvincente cavalcata su una cresta nella quale qua e là ci si può ancora dare da fare.

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