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Accessi in capanna a rischio?

In merito all’articolo «Accessi in capanna a rischio», in «Le Alpi» 11/2015

Cosa non si scrive! Scenari terrificanti che dalla scrivania si dipingono sulle pareti. I passaggi particolarmente delicati sono sempre esistiti. Noi, nella Has­lital, abbiamo sempre in mente questo detto: «Wär si nid cha liiden selli deheimmen bliiben» (chi non riesce a reggerlo, se ne stia a casa). Dopo tutto, la Trifthütte può essere raggiunta da cinque diversi accessi, e si sceglie quello più sicuro in funzione della stagione. La cosiddetta «Trifthüttenweg» è impegnativa e di certo non adatta a una gita famigliare, e così deve anche rimanere.

Alcune riflessioni anche sull’accesso alla Lauteraarhütte. Non è vero che la nuova via è più sicura. È tracciata in un pendio ripido, dal quale delle pietre si possono staccare in qualsiasi momento e dove qualcosa è sempre in movimento. Per ragioni di sicurezza, occorre salire distanziati.

È un dato di fatto che i cambiamenti in atto sono dovuti al riscaldamento. E nella natura, di cambiamenti ce ne sono stati e ce ne sono sempre. Andare in montagna significa tuttavia anche osservare, informarsi e sapersi adattare alle situazioni.

Sono lieto che il Comitato centrale del CAS condivida questa moderazione e non si trastulli con il pensiero di trasformare ogni capanna in un parco dei divertimenti.

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