Basta con gli attacchi alle MTB; piuttosto, più rispetto e tolleranza | Club Alpino Svizzero CAS
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Basta con gli attacchi alle MTB; piuttosto, più rispetto e tolleranza

In merito alle lettere dei lettori sul tema delle mountain bike sui sentieri, «Le Alpi» 02/2021

Nelle colonne delle lettere dei lettori fioriscono i contributi ostili ai mountain biker. Io stesso escursionista e mountain biker appassionato, lo trovo un peccato: dopo tutto, siamo entrambi in una certa misura fratelli e sorelle nello spirito, condividendo l’amore per lo sport e la natura. Rari dovrebbero essere i conflitti, al massimo in determinati punti caldi e colli di bottiglia. Che sarebbero tuttavia per la gran parte di facile soluzione: le parole magiche in questi casi sono rispetto e tolleranza. In tal senso, i responsabili del turismo dei Grigioni stanno conducendo una campagna esemplare per questi due concetti, secondo me con un certo successo. Come escursionista, solo raramente mi imbatto in mute di ciclisti scatenati, e come ciclista incontro altrettanti pochi escursionisti ostinatamente fermi in mezzo al sentiero, scortesi e senza un cenno di saluto.

La legge sulla circolazione stradale del 1958, che vieta le biciclette sui sentieri escursionistici, necessita di urgenti adeguamenti, non fosse che per riflettere l’odierno diritto consuetudinario. I sentieri escursionistici, infatti, non appartengono ai soli escursionisti e neppure al CAS. Non è per caso che comuni e località turistiche sostengono i ciclisti. Gli escursionisti dovrebbero perciò smetterla di piagnucolare sulla perdita dell’uso esclusivo dei sentieri e ascoltare invece le parole magiche.

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