Capanne CAS con suite? | Club Alpino Svizzero CAS
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Capanne CAS con suite? Pro e contro

Il comfort nelle capanne del CAS aumenta. I letti si allargano, le camere si restringono. In sempre più capanne gli ospiti possono prenotare camere doppie. Quanto lusso occorre in capanna? «Le Alpi» ha sentito l’opinione di due custodi.

«Noi non allestiremmo assolutamente mai una camera doppia. Non sarebbe adatta alla Fründenhütte, stonerebbe. Il classico edificio in pietra sta quassù, a 2500 metri sopra il mare, in un aspro ambiente alpino. L’accesso è impegnativo. Attualmente, nell’ambito della sezione si parla di un importante rinnovamento della capanna, ma non intendiamo attribuirle alcun standard alberghiero. Non vogliamo attirare la gente in capanna con maggiori comodità, abbiamo in mano altre carte: un paesaggio incontaminato, l’accoglienza della capanna e una fetta di nostalgia. Alle finestre ci sono dei gerani e accogliamo gli ospiti personalmente. È così che negli ultimi anni il numero dei pernottamenti è aumentato – senza alcuna modifica dell’infrastruttura. Per noi, quello che conta è che si possa giungere in capanna bene e sicuri. Ogni anno investiamo molte giornate di lavoro nella manutenzione dei sentieri.

Per me, l’eccesso di comodità si pone in contrasto con gli scopi originali delle capanne del CAS che, in quanto semplici alloggi, dovrebbero schiudere il mondo alpino anche alle persone con risorse limitate. Il prezzo del pernottamento copre appena i costi dell’infrastruttura, ed è difficile fare accantonamenti importanti. Per i risanamenti possiamo solo contare sulle donazioni, il volontariato e i mezzi di terzi. Un investimento nel lusso sarebbe fuori luogo. Secondo me, l’obiettivo non deve neppure consistere nel raggiungere a ogni costo il maggior numero possibile di pernottamenti e l’aumento della cifra d’affari. Non tutte le comodità aggiunte sono economicamente sensate come provvedimenti di marketing: bisogna stare attenti.

Un ulteriore problema delle ‹suite› è che sanno di albergo e risvegliano esigenze corrispondenti, che non potremmo soddisfare neppure volendolo. Non abbiamo acqua potabile corrente, e a fronte della scarsità d’acqua, neppure una doccia. In altre capanne meglio raggiungibili le cose sono diverse. In quelle può essere senz’altro sensato e adeguato offrire qualche lusso in più.

Possiamo differenziarci da altre strutture di accoglienza attraverso il nostro standard piuttosto modesto. Lo vedo ad esempio con le classi delle scuole professionali che accogliamo in capanna. All’inizio è il panico, perché non ci sono docce né accesso a internet. Poi, quando gli apprendisti lo hanno accettato, scoprono vecchi giochi di carte e da tavolo e si divertono assieme. La maggior parte degli ospiti dimostra comprensione quando le si spiega perché nella nostra capanna le cose sono un po’ più modeste. In questo senso, noi custodi e il CAS come associazione abbiamo un compito importante da svolgere.»

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