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Chi rispetta protegge – anche per grandi eventi

L’approccio alle zone di tranquillità per la fauna selvatica

A metà marzo ci trovavamo nella regione del Wildstrubel in contemporanea con la maratona sciistica di Kandersteg. Il nostro gruppo osservava con ammirazione gli atleti che in poche ore superavano distanze che altri escursionisti avrebbero percorso in giorni.

Considerando la pianificazione dell’escursione, con stupore constatammo tuttavia anche che al Leiterli, sopra della Lämmerenhütte, l’itinerario della maratona attraversava la zona di tranquillità per la fauna selvatica. Anche noi avremmo percorso ben volentieri quella scorciatoia, tralasciandola però proprio in quanto zona di protezione.

Le zone di protezione della selvaggina comportano sempre delle limitazioni per chi pratica lo sport della montagna: questo è nella natura delle cose. Se tuttavia i grandi eventi vengono esclusi da tali limitazioni grazie ad autorizzazioni speciali, allora si lancia un segnale errato e si mina la disponibilità degli altri escursionisti a rinunciare a un percorso in favore della tutela della fauna selvatica.

Proponiamo perciò che le autorità competenti chiariscano questo aspetto: le vie come il Leiterli sono passaggi aperti a tutti gli sciescursionisti oppure si chieda coerentemente anche agli organizzatori di grandi eventi di rispettare la tutela della selvaggina.

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