Il profumo della grande libertà | Club Alpino Svizzero CAS
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Il profumo della grande libertà

Di recente, un sacerdote ha scritto qualcosa di interessante in un domenicale: «Il lavoro dei volontari ha bisogno di apprezzamento, riconoscimento e lodi. Senza di esso si perde la motivazione. Ci si offre volontari per una buona causa per convinzione, ma quasi nessuno se ne accorge.»

In effetti, accade spesso che non ci accorgiamo che un lavoro è stato svolto senza il nostro intervento. Un lavoro nel quale ci saremmo potuti impegnare personalmente. Mancava il tempo? O la voglia? Siamo liberi in ogni decisione, e possiamo fare o lasciare ciò che vogliamo.Tentare di non cedere alla grande libertà ha tuttavia dei lati belli. Svolgere anche solo sporadicamente attività di volontariato, non retribuite, fa bene. Rafforza l’autostima. Ed è fonte di ispirazione. Perché ci si deve confrontare con persone, cose e problemi che non fanno necessariamente parte del nostro quotidiano e sfidano il nostro spirito.Paradossalmente, l’attività di volontariato non limita in alcun modo la libertà. Dopo tutto, la si può sempre lasciare, da un momento all’altro. Forse sono in pochi a farlo. Ma la consapevolezza di disporre di questa scappatoia basta spesso a farci tener duro.Irrinunciabili - come scrive il religioso citato all’inizio - rimangono l’apprezzamento e il riconoscimento. Anche per questo motivo, con questo numero diamo il via a una nuova serie dedicata al volontariato. Ci permetterà di proporvi delle persone che svolgono lavori non retribuiti in montagna e nell’ambito dello sport della montagna. E che meritano un po’ di attenzione!

Tentare di non cedere alla grande libertà ha tuttavia dei lati belli. Svolgere anche solo sporadicamente attività di volontariato, non retribuite, fa bene. Rafforza l’autostima. Ed è fonte di ispirazione. Perché ci si deve confrontare con persone, cose e problemi che non fanno necessariamente parte del nostro quotidiano e sfidano il nostro spirito.

Paradossalmente, l’attività di volontariato non limita in alcun modo la libertà. Dopo tutto, la si può sempre lasciare, da un momento all’altro. Forse sono in pochi a farlo. Ma la consapevolezza di disporre di questa scappatoia basta spesso a farci tener duro.

Irrinunciabili - come scrive il religioso citato all’inizio - rimangono l’apprezzamento e il riconoscimento. Anche per questo motivo, con questo numero diamo il via a una nuova serie dedicata al volontariato. Ci permetterà di proporvi delle persone che svolgono lavori non retribuiti in montagna e nell’ambito dello sport della montagna. E che meritano un po’ di attenzione!

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