«Si è in una modalità diversa.» | Club Alpino Svizzero CAS
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«Si è in una modalità diversa.»

Ralph Näf, guida alpina e organizzatore dell’Eiger Ultra Trail, su alpinisti, atleti e la domanda se, in quanto agonista, occorra essere entrambi.

Diverso. Per la gran parte si vedono quelli che in montagna ci vanno anche altrimenti. Ma ci sono anche gli altri. Alla PdG ho già visto delle squadre apparentemente composte di «soli atleti», che non erano anche alpinisti.

Da un canto bisogna sempre rispettare i tempi intermedi, altrimenti si è fuori. Dall’altro, in montagna, la sovrastima di sé rappresenta sempre uno dei pericoli maggiori. Non si può dimenticare che in un simile ambiente alpino dominano pur sempre i consueti fattori di rischio dati dal tempo e dalle condizioni. Nel corso della gara, ogni partecipante deve affrontare individualmente freddo e vento, oppure essere capace di sciare in condizioni di neve difficili.

Si è realmente in una modalità diversa. Quando una volta una gara è stata sospesa, la prima cosa che mi sono chiesto era perché. Solo allora mi sono accorto che, durante la corsa, era caduta una grande quantità di neve fresca e il pericolo di valanghe era aumentato. Se mi ci fossi trovato individualmente, ovviamente me ne sarei accorto già prima.

Assolutamente no. In un anno ci sono già abbastanza giornate nelle quali mi ritrovo con la bussola in mano nel biancore di un ghiacciaio e devo trovare la strada. E allora, una pista da gara preparata rappresenta una variante gradevole.

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