Abuso di competenze mediche da parte del CAS | Club Alpino Svizzero CAS
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Abuso di competenze mediche da parte del CAS

In merito all’articolo Pass sanitario per le capanne, «Le Alpi» 10/2021

In questi tempi virulenti, si è sorpresi quasi ogni settimana da qualche nuova comunicazione – per lo più di natura negativa. Per esempio in «Le Alpi», dove si legge testualmente che «l’associazione centrale del CAS raccomanda a tutti gli appassionati di sport della montagna di farsi vaccinare». Cosa diavolo le è venuto in mente? Il CAS non ha alcuna competenza medica per raccomandare una vaccinazione. Sarebbe disposto ad assumersi eventuali danni connessi ai vaccini quando i loro stessi produttori si sono saggiamente rifiutati di farlo e i media statali hanno spazzato tutte le preoccupazioni sotto il tappeto? Ma i danni connessi ai vaccini sono accessibili addirittura nelle homepage ufficiali della European Medicines Agency o dell’Istituto Paul Ehrlich. In relazione alla Germania, per esempio, riferiscono di 131 671 casi di complicazioni vaccinali dall’inizio della campagna di vaccinazione al 1º agosto 2021 – e questi sono solo i casi riferiti. Nessuno conosce con precisione le conseguenze a lungo termine.

È indegno che il CAS assecondi l’attuale propaganda per la vaccinazione, e testimonia un conformismo e uno spirito di emulazione che non compaiono per la prima volta nella storia del CAS. Si può solo sperare che, nella sua valutazione delle possibili conseguenze della vaccinazione, non sia altrettanto fuori strada della primavera 2020, quando ha chiesto la sospensione delle gite in montagna: un atto moralistico piuttosto ingenuo che alla fin fine significa solo che l’alpinismo, che pure il CAS «raccomanda», sia uno sport ad alto rischio. Personalmente, non ho alcun desiderio di dover interrompere la mia gita in una bella giornata a causa di un’infiammazione muscolare o di una trombosi.

Perché il CAS sostiene la campagna di vaccinazione contro la COVID-19 della Confederazione?

Al CAS sta molto a cuore che tutte le appassionate e tutti gli appassionati di sport della montagna possano esercitare le loro attività in montagna o nelle palestre di arrampicata con meno restrizioni possibili. Per questo motivo, stiamo facendo di tutto per poter evitare chiusure di capanne o palestre a causa del sempre elevato numero di casi di COVID-19.

L’introduzione dell’obbligo generale del certificato ci consente di continuare a mantenere l’attività delle nostre capanne CAS e di esercitare tutte le altre attività sportive di montagna senza limitazioni.

Siamo consapevoli che non tutti i nostri soci accettano senza riserve la vaccinazione contro il coronavirus. Tuttavia, le indicazioni scientifiche ed epidemiologiche suggeriscono decisamente che la vaccinazione e la presentazione del certificato COVID siano attualmente delle misure efficaci in vista di un ritorno alla normalità in un prossimo futuro. Senza queste misure rischiamo un’ulteriore aumento dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi, che potrebbe nuovamente sfociare in maggiori limitazioni per lo sport e la società in generale.

CAS, Associazione centrale

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