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Alla scoperta della verticale Arrampicate facili alla Pierre du Moëllé

La Pierre du Moëllé, nelle Prealpi vodesi, offre un’ampia scelta di tiri brevi e di vie a più tiri in uno scenario grandioso. Le sue vie bene assicurate e il calcare rugoso si prestano meravigliosamente all’iniziazione.

Laeticia Cheuvry Papilloud e Alain Emery portano a termine La Truffe (5b), la loro prima via della mattinata. Tra qualche minuto, comodamente sistemati ai piedi delle pareti del settore «Chien qui dort», si godranno una merenda ben meritata. Qui si trovano le vie più abbordabili del sito della Pierre du Moëllé, con una vista che spazia da Les Diablerets ai Dents de Morcles. Oggi, Laeticia e Alain, entrambi sulla trentina, scoprono questi luoghi con un’attenzione particolare – e per un buon motivo: la prima non ha mai arrampicato in vita sua, il secondo non si lega dall’adolescenza. Nel corso della mattinata hanno acquisito i rudimenti del legarsi in cordata, dell’assicurarsi e della tecnica di avanzamento. L’entusiasmo li ha aiutati a digerire rapidamente i gradi di difficoltà, e il quinto livello è ormai davanti al naso. «Mi sento rassicurata, non ho le vertigini», si rallegra Laeticia, visibilmente soddisfatta dall’attività della giornata. Per Alain, da tempo lontano dalle pareti per motivi professionali e famigliari, questo è un ritorno: «Le sensazioni tornano come se avessi smesso ieri.»

 

Un ambiente adatto all’iniziazione

Chi ha già guidato dei principianti assoluti in una scuola di arrampicata sa che l’esperienza può rapidamente venir meno a causa della paura del vuoto, dell’austerità dei luoghi o della qualità della roccia. Con il suo ambiente aperto, il verde, le pareti non eccessivamente alte, inclinate e ricche di prese, il sito della Pierre du Moëllé è l’ambiente ideale per un’iniziazione riuscita. Annidato su un altopiano a 1800 metri e suddiviso in più settori che offrono più di una sessantina di tiri brevi tra il 3b e il 6b+, il sito seduce immediatamente per l’immagine riposante e bucolica che presenta. Dal canto suo, la roccia è formata di calcare puro, rugoso e scolpito apposta, che lascia come unico rimpianto il fatto di doversi spesso fermare dopo solo una dozzina di metri.

 

Dal tiro breve alla grande via

Una merenda memorabile sull’erba della Pierre du Moëllé offre l’opportunità di condividere apprendimenti e spaventi della mattinata – prima di gustare un altro vantaggio del sito. Infatti, a soli 15 minuti di marcia, il settore «Rochers de la Latte» con la sua grande lastra inclinata di 100 metri permette di raccogliere una nuova sfida. Attrezzato soprattutto negli ultimi sei anni per l’iniziazione alle grandi vie, propone otto itinerari omogenei da tre a cinque tiri brevi, con livelli di difficoltà compresi tra 3c e 5c e una chiodatura molto ravvicinata. «Tuffiamoci!», esclamano all’unisono Laeticia e Alain. Non senza qualche esitazione, si dichiarano pronti a compiere il passo dal tiro breve alla grande via. Impegnarsi in una via richiede infatti fiducia in se stessi e nella cordata – cosa, si sa, non sempre facile...

La scelta cade su una delle vie più recenti del settore, Symphonie de rêve, che ha il merito di offrire un’arrampicata variata di quarto livello con passaggi in diedro, placca, pilastro e muro. L’incanto è totale. Giunti alla sommità, l’orizzonte si schiude sulle Prealpi e invita a una pausa contemplativa. Il ritorno ha luogo lungo un piccolo sentiero selvaggio che conduce nei pressi delle prime vie della giornata. Il circuito termina con una visita al settore «Chouette», che offre dei tiri brevi più dritti e atletici rispetto a quelli del mattino e che conferma i progressi compiuti durante la giornata.

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