La via nella regione del Gantrisch è stata inaugurata il 7.7.2007 con bel tempo: un buon auspicio? Sí, e dopo cinque stagioni è possibile trarre un bilancio ampiamente positivo: la via ferrata ha rapidamente trovano molti amici e adempie alla sua funzione di stimolo per il turismo estivo stagnante della regione. Che qui il confine linguistico non sia lontano, la via lo esprime in modo chiaro: innumerevoli serie di staffe assicurano la progressione aerea quasi verticale, e poi quattro scale e, ovviamente, il cavo metallico continuo – assolutamente alla francese. La via porta pur sempre a una vetta, che offre un panorama di squisita bellezza che spazia dall’Altopiano alle catene de Giura. A sud si ergono i grandi «bernesi», guidati dal terzetto Eiger, Mönch e Jungfrau. Tuttavia, il premio (la bellissima vista) è come d’uopo preceduto dalla fatica. E prima o poi, lungo i 340 metri di dislivello della via ferrata del Gantrisch la sudata è senz’altro garantita, magari già ai piccoli strapiombi iniziali o piú avanti, nella lunga traversata della parete che non manca di farsi sentire nelle braccia. Sfida finale, prima dell’uscita è in agguato lo «Horberkante», da verticale a leggermente strapiombante. Deve il suo nome al principale promotore della via, Ruedi Horber, che si è molto probabilmente garantito un posto ai tavoli degli habitué delle ferrate bernesi: «Davvero tosto, lo Horber!»