Eravamo seduti alla stazioncina di Rougemont in attesa del trenino per Gstaad. Eravamo un po’ stanchi e molto contenti. Avevamo fatto la ferrata sttraverso la parete W del Rubli, rabbrividendo leggermente all’attacco, lungo il camino verticale della cascata (per il freddo e per la paura), ammirando la veduta sulla valle nella traversata degli dei e cercato di reprimere il senso di esposizione nello strapiombo dell’uscita. Con l’annotazione nel libro di vetta del 29 giugno 2002 non potevamo che concordare: «Enfi n une via qui en vaut la peine à Rougemont. On aura plus honte! (la 3ème, face ouest). Bravo.» E anche con quella che precedeva la nostra: «It is so nice when it’s finished, when you are at the top.» La via ferrata attrezzata nel giugno 2002 dalla guida e conoscitore della parete N dell’Eiger Kobi Reichen attraverso la parete W dei Rubli completa al meglio il ventaglio di ferrate offerto da questo picco calcareo tra il Saanenland bernese e il Pays d’Enhaut vodese. Ora, gli aficionados di questa disciplina possono scegliere la via ferrata piú adatta a loro. Dopo le farrate attraverso il versante SE e la cresta SW, l’idea iniziale era quella di realizzarne un’altra nel versante N del Rubli. Ma lí, Reichen non ne avrebbe mai attrezzata alcuna, perché ci vivono gli stambecchi. Mentre nella parete W non vedeva alcun problema, nonostante vi avesse scorto talvolta qualche esemplare: «È incredibile quello che fanno!» – tanto da stupire persino Kobi Reichen.