Sicurezza | Club Alpino Svizzero CAS
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Sicurezza

Il bollettino delle valanghe si fa più preciso
Il bollettino delle valanghe si fa più preciso

Il bollettino delle valanghe si fa più preciso

Il pericolo di valanghe viene ora integrato con gradi intermedi. Le domande e le risposte più rilevanti per gli sportivi invernali.
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Quanto è difficile un 6+?
Quanto è difficile un 6+?

Quanto è difficile un 6+?

I gradi di difficoltà sono il sale degli arrampicatori. Misurano e classificano le prestazioni su roccia e plastica, e sono inoltre argomento di discussione ai piedi della parete, in palestra o al bar.
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Con il boom delle racchette aumentano anche gli incidenti
Con il boom delle racchette aumentano anche gli incidenti

Con il boom delle racchette aumentano anche gli incidenti

Le gite con le racchette da neve nei grandi spazi sono in piena espansione da anni, e la tendenza si è rafforzata in quelli del coronavirus. Questa crescita è associata a un netto aumento di emergenze e incidenti.
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Cadute con gli sci – un rischio sottovalutato?
Cadute con gli sci – un rischio sottovalutato?

Cadute con gli sci – un rischio sottovalutato?

Le statistiche parlano chiaro: il rischio maggiore dello sciescursionismo è perdere la vita a causa di una valanga. Le ferite per cadute sono tuttavia nettamente più frequenti – e possono anche risultare fatali.
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Di nuovo più emergenze e incidenti
Di nuovo più emergenze e incidenti

Di nuovo più emergenze e incidenti

Nel 2021, nelle Alpi svizzere e nel Giura 3680 persone si sono trovate in una situazione di emergenza e hanno dovuto essere salvate o recuperate dal soccorso di montagna: un numero sinora mai visto. Nello sport di montagna classico, 131 persone sono state vittime di incidenti mortali.
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Chi va piano va sano
Chi va piano va sano

Chi va piano va sano

Chi sale troppo in alto troppo in fretta si ammala – questa regola dell’alpinismo è ormai solo limitatamente valida. Una nuova tendenza sposta l’acclimatazione del corpo in camera da letto e avvicina la vetta.
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Terrà, il ghiaccio?
Terrà, il ghiaccio?

Terrà, il ghiaccio?

Molti itinerari sciistici passano attraverso o accanto a laghi di montagna gelati. Solitamente, questo non rappresenta un problema. Ma all’inizio e alla fine della stagione, o nel caso dei laghi artificiali, le cose possono anche rivelarsi critiche. Come nei pendii valanghivi, le decisioni richiedono senso di responsabilità.
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Se il rischio quadruplica
Se il rischio quadruplica

Se il rischio quadruplica

Il pericolo di valanghe è connesso a ogni gita con gli sci. Quanto sia elevato nei singoli luoghi lo mostra una valutazione di 784 incidenti in valanga e 20 000 tracce GPS di escursioni con gli sci.
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Emergenze sulla roccia
Emergenze sulla roccia

Emergenze sulla roccia

Probabilmente, la chiusura delle palestre ha richiamato sulla roccia più arrampicatrici e arrampicatori. Nel 2020 si è registrato un numero mai visto di emergenze e infortuni.
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Cadute su sentieri innevati
Cadute su sentieri innevati

Cadute su sentieri innevati

Le restrizioni ai viaggi volte al contenimento del coronavirus hanno spinto più persone a calzare gli scarponi. Questo ha dato luogo a più situazioni di emergenza e infortuni, ma i casi mortali sono rimasti nella media.
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Più incidenti malgrado il lockdown
Più incidenti malgrado il lockdown

Più incidenti malgrado il lockdown

Nel 2020, le persone che si sono trovate in situazioni di emergenza e hanno dovuto essere soccorse o recuperate dal soccorso alpino nelle Alpi svizzere e nel Giura sono state 3471: un numero mai visto prima. Nell’alpinismo classico, 112 sono state vittime di incidenti mortali.
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«La montagna non conosce confini»
«La montagna non conosce confini»

«La montagna non conosce confini»

I gestori delle piattaforme escursionistiche e i blogger chiedono una previsione delle valanghe uniforme e multilingue per l’intero spazio alpino. Con questo, sfondano una porta aperta. Anche il CAS sostiene l’iniziativa.
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La «Meteonina» di Sedrun
La «Meteonina» di Sedrun

La «Meteonina» di Sedrun

Per l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe lavorano 210 osservatrici e osservatori di valanghe, che d’inverno inviano quotidianamente a Davos dati di misure, valutazioni e osservazioni sulla situazione della neve e delle valanghe. Nina Levy, di Sedrun, lo fa dal 1976.
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Quando la vetta è secondaria
Quando la vetta è secondaria

Quando la vetta è secondaria

La schiena pizzica, il polpaccio avverte un crampo: in età avanzata, le gite con gli sci non sono cosa scontata. Un intervento a un’articolazione può mettere fuori uso, la neve cartonata trasformarsi in una sfida. Alcuni lasciano perdere. Non però i partecipanti a un gruppo di anziani che, da molti anni, cammina assieme sulle pelli.
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I nuovi droni suscitano speranze
I nuovi droni suscitano speranze

I nuovi droni suscitano speranze

Riuscire a cercare e salvare persone disperse e infortunate anche nelle condizioni più avverse: grazie a un mini elicottero, la Rega intende realizzare questo obiettivo ancora quest’anno. Una visita ai voli di prova a Hinterrhein/GR.
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Il medico della spedizione rimane a casa
Il medico della spedizione rimane a casa

Il medico della spedizione rimane a casa

La digitalizzazione sta cambiando molte cose anche per le escursioni e le spedizioni ad alte quote: l’assistenza medica nelle regioni più discoste diventa più facile. Infatti, le decisioni su diagnosi e terapie sono sempre più spesso prese da medici rimasti a casa.
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Dalla palestra alla roccia
Dalla palestra alla roccia

Dalla palestra alla roccia

Un tempo si arrampicava soprattutto all’aperto. Oggi molti arrampicano in palestra. Chi intende compiere il passo verso l’esterno ha bisogno degli strumenti necessari. Questo è proprio ciò che una guida alpina romanda insegna con molto charme.
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Di nuovo meno incidenti
Di nuovo meno incidenti

Di nuovo meno incidenti

Lo scorso anno, nelle Alpi svizzere e nel Giura il soccorso alpino ha dovuto soccorrere o recuperare 2909 persone.1Nello sport della montagna in senso stretto,2 gli incidenti mortali sono stati 120, un buon 10 percento in meno rispetto all’anno precedente.
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Itinerari sciisticial computer
Itinerari sciisticial computer

Itinerari sciisticial computer

Se si alimenta un computer con una gran quantità di dati sul territorio e tutta una serie di regole, questo sarà in grado di disegnare automaticamente degli itinerari sciistici. Andreas Eisenhut ha sviluppato questi algoritmi in anni di lavoro. Ne è scaturito un prodotto innovativo, che evidenzia tuttavia anche i limiti della macchina.
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Avvisi più esatti per la neve vecchia
Avvisi più esatti per la neve vecchia

Avvisi più esatti per la neve vecchia

Lo scorso inverno, nelle Prealpi occidentali si è assistito a un numero impressionante di incidenti da valanga mortali. Le cause sono da attribuire a uno straordinario problema di neve vecchia. L’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF fornisce ora nel suo bollettino informazioni più precise sui problemi valanghivi.
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La montagna in diretta
La montagna in diretta

La montagna in diretta

Questa app per smartphone lanciata nel 2016 punta sui suoi 12 000 contributori per massimizzare piacere e sicurezza in montagna. Questo, fornendo loro informazioni in tempo reale. È appena apparsa la versione 2.0.
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Il programma dei corsi CAS ora solo online
Il programma dei corsi CAS ora solo online

Il programma dei corsi CAS ora solo online

Invece che come allegato, il programma dei corsi di formazione del CAS viene ora pubblicato solo online. Per il 2020, i corsi proposti sono oltre 230.
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Se dopo l’incidente in montagna l’orrore perdura
Se dopo l’incidente in montagna l’orrore perdura

Se dopo l’incidente in montagna l’orrore perdura

Vittime e testimoni di incidenti in montagna sono maggiormente soggetti al rischio di soffrire di disturbi post-traumatici da stress. Anche i soccorritori e gli aiutanti spesso non sono in grado di affrontare da soli queste terribili esperienze. Lo psichiatra Christian Mikutta assiste da anni i pazienti traumatizzati e spiega in un’intervista quando sia necessario chiedere aiuto.
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In marcia dopo l’infarto
In marcia dopo l’infarto

In marcia dopo l’infarto

Una quarantina di pazienti degli ospedali romandi colpiti da infarto qualche mese prima hanno marciato da Ste-Croix a St-Cergue. L’idea era di mostrare a se stessi e agli altri cosa fossero in grado di fare.
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