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Visione Verticale La grande avventura dell’alpinismo

Con leggerezza e vivace intensità questo saggio ripercorre la storia dell’alpinismo attraverso alcuni dei suoi più grandi protagonisti, delle loro personali visioni verticali, della loro filosofia di vita e, soprattutto, del loro rapporto con la montagna. Nelle prime pagine si racconta l’alpinismo nelle sue diverse fasi, quella esplorativa, legata a una dimensione scientifica e conoscitiva, quella romantica, fondata sul confronto a mani nude con la roccia, quella eroica tesa alla ricerca della difficoltà estrema e quella commerciale e sportiva che stiamo vivendo. «Le Montagne si scalano perché esistono», diceva Mallory e potenzialmente ognuno di noi è un alpinista. A differenziare gli alpinisti delle diverse epoche sono il contesto culturale, sociale, scientifico e tecnologico nel quale vivono. Magari non ci pensiamo, ma sin dagli esordi, dietro ogni grande avventura e conquista c’è sempre stata anche una grande guida. Alessandro Gogna cita l’esempio del cacciatore di camosci Jacques Balmat che conquistò la vetta del Monte Bianco con il medico Michel Paccard. Ma il ruolo della guida alpina è sempre stato rilegato in secondo piano, al servizio del cliente che ha, invece, il merito morale di avere ideato l’impresa. Tra i tanti grandi che il volume racconta, da Preuss a Bonatti, da Mallory a Messner, da Cassin a Honnold, mettendo in luce la visione verticale di ciascuno, l’autore ci conduce per mano verso un’idea di rapporto con la montagna e con noi stessi alla Arne Naess. Filosofo, esperto alpinista, fondatore della deep ecology, diceva: «Quando vai nella natura selvaggia hai l’opportunità di ascoltare te stesso, di ascoltare la tua anima più profonda.» Invitava ognuno a trovare la propria filosofia e stile di vita e a non seguire le potenti forze della società che ci inducono a consumare sempre di più.

Autore

Alessandro Gogna

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